Nel gruppo di supervisione, che in fondo rappresenta la forma piu’ avanzata dell’esperienza di condivisione e riflessione clinica, si rende necessario adattare il dispositivo di elaborazione a contenere gli elementi psicotici del caso presentato, oppure anche a enuclearli se sono oscurati risuonandovi. Per questo motivo vi è l’esigenza di far emergere e dispiegare le dimensioni di quei tempi smembrati che appartengono sia alle esperienze racchiuse nel caso clinico sia al lavoro del qui e ora del gruppo che le rivive, al fine di restituire loro il tempo e lo spazio per esistere e per manifestarsi, che non avevano ancora avuto. Se il gruppo ha lavorato in questa direzione gli operatori e i loro pazienti troveranno disponibile un accesso nuovo ad assetti mentali più armoniosi e rassicuranti, senza perdere la ricchezza fornita dal contatto con l’esperienza di rottura e dolore